In una mossa audace, i giganti solari cinesi sono sul punto di riorganizzare l’industria solare creando un formidabile potere oligopolistico, simile al funzionamento del cartello del petrolio OPEC. Le principali aziende sarebbero in trattative per stabilire un vasto fondo da 50 miliardi di yuan (7 miliardi di dollari) volto ad acquisire e eliminare la capacità produttiva in eccesso nel settore del polisilicio, un materiale chiave per la creazione di pannelli solari. Questo passo segna una potenziale svolta verso l’esercizio di un controllo dominante all’interno di un mercato saturo, secondo TradingView.
Un Barlume di Opportunità in Mezzo alla Sovraccapacità
Il settore solare cinese ha dovuto affrontare significativi problemi di sovraccapacità, con la capacità di polisilicio che alla fine dello scorso anno ha superato i tre milioni di tonnellate. Questa cifra contrasta nettamente con la domanda prevista per quest’anno, portando a intense guerre di prezzi e fallimenti aziendali. Solo l’anno scorso, ben 87.000 dipendenti sono stati licenziati dalle principali aziende solari cinesi, evidenziando lo stress acuto all’interno del settore.
Imparare dal Passato
Lo scenario non è del tutto nuovo. Una crisi di sovrapproduzione simile nel 2012 ha portato a un’ondata di fallimenti aggravati dalle imposte daziarie anti-dumping degli Stati Uniti. Traendo lezioni dai tumulti passati, il fondo proposto mira a razionalizzare strategicamente l’industria riducendo gli eccessi, potenzialmente alleviando le tensioni commerciali con i principali attori globali, in particolare gli Stati Uniti e l’Europa.
Sfide e Ostacoli Strategici
Mentre la proposta si manifesta come una strategia lungimirante, affronta anche sfide formidabili. Gli enti governativi locali e le banche potrebbero opporsi, dato il precedente significato strategico e le perdite finanziarie del settore. Il successo di questa ambiziosa impresa dipende in gran parte dall’attrarre la collaborazione di istituzioni finanziarie e aziende statali.
Una Lama a Doppio Taglio
Tuttavia, come con qualsiasi grande ristrutturazione economica, esiste un lato negativo. Stabilendo quote di produzione simili a quelle dell’OPEC, le maggiori corporazioni solari potrebbero guadagnare un controllo senza precedenti sull’industria, mettendo effettivamente da parte i concorrenti più piccoli. Pur raggiungendo gli obiettivi di Pechino di porre fine alla concorrenza distruttiva, questo potrebbe involontariamente smorzare l’innovazione competitiva a lungo termine.
La Strada da Percorrere: Un Atto di Equilibrio
In definitiva, il gioco di potere solare della Cina affronta un delicato equilibrio tra riduzione della capacità in eccesso e promozione di un mercato globale competitivo. Se eseguito con precisione, potrebbe stabilire un precedente per altri settori afflitti da problemi simili. Mentre l’industria attende i prossimi passi, la posta in gioco rimane elevata in questa partita ad alto rischio per riaccendere la prominenza solare della Cina sul palcoscenico mondiale.